Il Territorio
Colli Berici, un paesaggio dell’anima.
“Un increspamento della pianura… sollevato dal vento. Discreti pendii, comodi avvalli, amichevoli nebbie…”
Così Guido Piovene dipinge i Colli Berici, un paesaggio dell’anima, personaggio tra i personaggi dei suoi racconti e romanzi.
Una terra nata dal mare, come ci ricordano i suoi fossili, oggi coperta da ordinate coltivazioni che si alternano a una natura quasi selvaggia. Un territorio di borghi rurali, capitelli e chiesette, ville rustiche e dimore patrizie. Un orizzonte di colline segnate da lunghi filari di vite o punteggiate dalla trama delle piante d’olivo.
Un territorio fatto per il vino.
Territorio di origine vulcanica, formatosi circa sessanta milioni di anni fa da corrugamenti e sollevamenti tettonici, il territorio dei Colli Berici è caratterizzato da un’alta vocazione vitivinicola che trova le sue primissime testimonianze in era paleolitica.
La natura dei suoli si combina in una trama di caratteri, ideali per la dar vita a vini strutturati ed insieme eleganti.
Argille per la struttura, basalti per profumi e finezza.
La roccia calcarea, i terreni ad argille rosse ricchi di scheletro, quelli basaltici di origine vulcanica, l’altitudine che preserva da nebbie e gelate tardive, le ridotte precipitazioni: l’insieme di queste condizioni favorisce la coltivazione di un’ampia varietà di vitigni, la crescita di uve assolutamente sane e la produzione di vini di forte personalità.
Come il Cabernet Franc dei Colli Berici, il primo vino a ricevere la denominazione DOC in Italia.